Il Sogno del Bardo Paffuto
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Il Sogno del Bardo Paffuto
C’era una volta una sarta. Pensate voi che potesse far fortuna una sarta, cucendo abiti in una cittadina di confine come Tablera?
E infatti Speranza, questo il suo nome, si limitava a sospirare sui suoi rammendi e a fantasticare sulle sue stoffe.
Le sue mani, una volta impugnati ago e filo, andavano da sole e la sua mente poteva così trastullarsi al pensiero dei più recenti complimenti che i clienti le avevano rivolto.
“Oh! Come sono comodi i vostri abiti donna Speranza!”
“Oh! Ma che gusto avete dama Speranza!”
“Che eleganza questo taglio!”
Così pensava la sua mente, interrompendosi di tanto in tanto per domandarsi se mai i suoi abiti potessero venir apprezzati anche dai ricchi abitanti della capitale.
Domande che si sarebbero accontentate di restare tali, non fosse stato per Arthur… Ooh Arthur!
La cosa più bella che Tablera le avesse mai offerto… un uomo con cui non contava il posto dove si fosse perché era lui stesso il posto più bello del mondo.
E infatti si sarebbe accontentata di restare a Tablera, felice con Arthur non fosse stato che proprio Arthur, il giorno del loro matrimonio le promise che avrebbe guadagnato abbastanza denaro per permetterle di aprire una propria bottega proprio ad Arel-Niir la Capitale del regno!!!
Oh, come la conosceva bene! Oh, come sapeva renderla felice!
Oh. Come lo amava.
Con lui e in virtù di lui iniziarono a Sognare.
E infatti Speranza, questo il suo nome, si limitava a sospirare sui suoi rammendi e a fantasticare sulle sue stoffe.
Le sue mani, una volta impugnati ago e filo, andavano da sole e la sua mente poteva così trastullarsi al pensiero dei più recenti complimenti che i clienti le avevano rivolto.
“Oh! Come sono comodi i vostri abiti donna Speranza!”
“Oh! Ma che gusto avete dama Speranza!”
“Che eleganza questo taglio!”
Così pensava la sua mente, interrompendosi di tanto in tanto per domandarsi se mai i suoi abiti potessero venir apprezzati anche dai ricchi abitanti della capitale.
Domande che si sarebbero accontentate di restare tali, non fosse stato per Arthur… Ooh Arthur!
La cosa più bella che Tablera le avesse mai offerto… un uomo con cui non contava il posto dove si fosse perché era lui stesso il posto più bello del mondo.
E infatti si sarebbe accontentata di restare a Tablera, felice con Arthur non fosse stato che proprio Arthur, il giorno del loro matrimonio le promise che avrebbe guadagnato abbastanza denaro per permetterle di aprire una propria bottega proprio ad Arel-Niir la Capitale del regno!!!
Oh, come la conosceva bene! Oh, come sapeva renderla felice!
Oh. Come lo amava.
Con lui e in virtù di lui iniziarono a Sognare.
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